Dalla Mediolanum Padel Cup alla Nazionale, il volo di Alvaro Montiel: “Torino mi ha adottato, qui ho conquistato la maglia azzurra”
27 Set 2025 Torino
Quando Marco Cassetta – pilastro della Nazionale di padel e vicecampione europeo nel 2024 – gli ha detto che il suo nome compariva nella lista dei convocati azzurri, Alvaro Montiel non aveva ancora aperto la mail ufficiale della convocazione. E’ stato il suo amico e punto di riferimento a Torino a svelargli la notizia che aspettava da quasi due anni, da quando aveva lasciato la Spagna per inseguire un sogno: costruirsi un futuro nel padel e diventare un giocatore della Nazionale. “Sono corso da mio padre Gonzalo: lui è sempre stato il mio allenatore, il mio compagno di viaggio, e per questo sono stato ancora più felice di emozionarmi con lui”, racconta ancora nel pieno di una sensazione unica, dopo l’esordio al FIP Silver Mediolanum Padel Cup di Torino, dove ha travolto insieme al compagno, l’argentino n° 57 del ranking FIP Juan Belluati la coppia Rodriguez/Rodriguez (6-0 6-2).
Vent’anni, DNA italiano da parte di madre, da due anni torinese d’adozione, ‘Alvarito’ debutterà con la maglia azzurra agli Europei del prossimo mese, dopo un anno di crescita fenomenale condivisa in campo con Flavio Abbate, altro gran talento convocato per la prima volta in Nazionale al pari di ‘Alvarito’. Insieme hanno vinto tre tornei del CUPRA FIP Tour, a Cipro, Bristol e Belgrado, centrando altre cinque finali, tra cui quella della Mediolanum Padel Cup Treviso, una striscia che gli è valsa la top 100 del Ranking FIP. Con Flavio si ritroverà in Spagna per l’Europeo e chissà che non arrivi l’esordio in Nazionale.
E pensare che tutto è iniziato proprio con il trasferimento dalla Spagna sotto la Mole, quasi due anni fa: “Ho seguito mio padre (coach di padel di assoluto livello, ndr) che è venuto a lavorare qui. Non è mai facile cambiare Paese, ma ho avuto fiducia e sono stato ripagato perché mi sono ambientato subito”. In città ha trovato un punto di riferimento ideale: proprio Marco Cassetta, torinese doc, che lo ha guidato nei primi mesi piemontesi. “E’ stato la mia guida in città, poi ho scoperto poco a poco questo posto meraviglioso, le sue bellezze indiscutibili e la tranquillità che ti trasmette. Ci ho messo poco a sentirmi a casa anche perché la gente di qui mi ha voluto bene da subito. Una seconda casa? Sì e anche qualcosa in più, oggi”. Torino lo ha adottato e non è solo il luogo in cui vive, ma anche il teatro della sua crescita sportiva. “Mi divido tra allenamenti di padel e palestra, con poche distrazioni perché un giocatore professionista che vuole crescere deve stare sempre con la testa sul pezzo, deve riposare ed essere pronto per i tornei”.
Una vita d’atleta professionista che comunque non gli impedisce di godersi il posto in cui vive: “Mi piace tantissimo girare molto andare in piazza Vittorio Veneto e al Monte dei Cappuccini. Torino ha tanti luoghi speciali e cerco di viverli più che posso”. La coincidenza temporale è perfetta: proprio mentre arriva la sua prima convocazione con la maglia azzurra, Montiel scende in campo da numero uno del tabellone nella sua città, per il FIP Silver Mediolanum Cup. “Una cosa bellissima, lo aspettavo da tanto, volevo giocare a casa”, confessa. “E ancora meglio che sia un torneo così importante, davanti alla gente di Torino che mi segue e che spero tifi per me”. Oltre al torneo, gli occhi e la testa di Alvaro sono rivolti all’Europeo. “A chi non piacerebbe vincere un torneo così importante? Sappiamo che fare risultato non sarà semplice, con la Spagna degli invincibili che è favorita più che mai e le altre squadre che, se sono arrivate a giocarsi la Final Eight, sono di livello molto alto. L’obiettivo? Essere a disposizione della squadra e aiutarla in tutti i modi possibili, in campo e fuori”.